Navigando sul web o sui social è facile imbattersi in immagini che riproducono beni di interesse artistico, storico e archeologico (beni culturali).

Probabilmente non ci siamo mai chiesti se queste immagini circolino o meno legittimamente e se il loro utilizzo sia consentito a chiunque liberamente.

Per rispondere a questa domanda appare necessario ricorrere alla più ampia tutela del diritto di autore cui soccorre, nello specifico, la normativa dettata dal “Codice dei beni culturali e del paesaggio”.

I beni culturali rientrano, infatti, a pieno titolo nelle opere d’ingegno di carattere creativo (rientranti nella ampia categoria delle opere di  architettura) protette dalla Legge sul Diritto d’Autore ed indi, la questione di una autorizzazione a “riprodurre” le suddette opere da parte di chi le ha in consegna, si pone negli stessi termini relativi a qualsiasi altra opera dell’ingegno che necessita del consenso del suo autore.

Nello specifico il Codice dei beni culturali all’art.107 prevede che siano il “Ministero,  le regioni e agli altri enti pubblici territoriali” che hanno in consegna i beni culturali a dover autorizzare, in alcuni casi, l’utilizzo delle relative immagini.

La normativa a tutela dei beni culturali prevede, infatti, che solo in caso di “uso commerciale” delle immagini sia necessaria la prescritta autorizzazione ed il pagamento del relativo canone, non necessitando il consenso delle amministrazioni preposte qualora le immagini siano invece utilizzate per uso privato, motivi di studio, finalità di valorizzazione ed in ogni caso non vi sia scopo di lucro.

È recente l’ordinanza del Tribunale di Firenze del 11.04.2022, resa all’esito di un procedimento di reclamo proposto dal Ministero della Cultura, che ha visto condannare un centro di formazione per giovani scultori per aver riprodotto sul proprio sito, per finalità commerciali e non per uso interno, le immagini del David di Michelangelo, senza richiedere alcuna preventiva autorizzazione all’ente preposto. Il Tribunale ha ravvisato, altresì, nella fattispecie la necessità di una tutela in via d’urgenza evidenziando che la “volgarizzazione dell’opera d’arte e culturale e la riproduzione senza il preventivo vaglio ad opera della autorità preposta …crea il pericolo di un danno irreversibile ..”.

Benchè possa sembrare semplice e banale, risulta complesso individuare se l’opera d’arte rientri o meno in quelle rientranti nella tutela dei beni culturali e quindi implichino o meno, per le finalità e le modalità riproduttive, la attivazione dei necessari procedimenti autorizzativi.

Per questo motivo, è necessario adottare ogni più ampia ed opportuna cautela prima di utilizzare una qualsiasi immagine di un qualsivoglia bene culturale e rivolgersi preventivamente ad un consulente legale specializzato che indicherà la strada da seguire, evitando così di incorre in qualsiasi violazione e conseguentemente in azioni inibitorie e risarcitorie.

Chiama ora!

Lo Studio ha istituito un numero verde gratuito nazionale  per le aziende ed i professionisti che hanno intenzione di avvalersi  dei nostri servizi su tutto il territorio nazionale:

 

    Compila il Form

    nel modo più dettagliato possibile

    Sarai ricontattato al più presto